Ho visto It in tv all’età di 6 anni, a casa della signora che si occupava di me nel dopo scuola. Voglio precisare, Maria era una persona attenta, equilibrata e io le ero molto affezionata. Però i suoi figli erano giovani e volevano vedere It che era appena uscito e probabilmente non pensavano che mi avrebbe impressionato così tanto.
Sta di fatto che sono tornata a casa bianca come un lenzuolo, ammutolita per il terrore e ho dormito per giorni nel lettone dei miei. Senza contare il panico di dover entrare nella doccia.
Sono rimasta traumatizzata per ANNI, It ha fatto parte dei miei incubi fino all’età adulta sotto diverse forme, anche perché da gran genio quale sono ho deciso di rivederlo a 13 anni con la mia amica Jessica. L’epilogo ve lo lascio immaginare.
Sta di fatto che volente o nolente quel cattivone di It è entrato a fare parte del nostro immaginario e oggi Stephen King ci ricorda che il libro festeggia 30 anni.
Ora, al di là del fatto che il film, anzi, la miniserie fosse abbastanza terribile e il libro sia diventato uno dei miei libri preferiti, le due versioni condividevano un fattore che lo rendeva davvero terrorizzante: il mostro era visibile solo ai bambini.
I genitori e tutta la città vengono manipolati da It, il cui scopo è far scorpacciata di bambini. In tutto questo i bambini protagonisti non riescono ad avvertire nessuno o farsi aiutare.
Di fatto è l’incomunicabilità che fa paura, più del mostro. C’è qualcosa che può far più paura a un bambino di essere in pericolo e non poter chiedere aiuto? O di chiedere aiuto e non essere ascoltato? Per di più una buona parte delle vicende dei bambini si svolge in contesti domestici o comunque conosciuti, quindi grandi brividi quando era ora di lavarsi i denti e ti tornava in mente la scena di Bev e del lavandino.
It è un gran romanzo per tanti motivi, ad esempio i personaggi e il mondo estremamente dettagliato e credibile, ma il meccanismo narrativo più efficace è quello che fa leva su paure sepolte profondamente dentro di noi, paure che variano di forma ma non di sostanza, un po’ come It.
Insomma, lo vuoi un palloncino?
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